Sarà possibile grazie a una nuova tecnica messa a punto dai ricercatori israeliani del Technion–Israel Institute of Technology di Haifa che hanno utilizzato cellule epiteliali di due pazienti colpiti da infarto per generare cellule cardiache compatibili con il loro stesso cuore.
In pratica, gli scienziati hanno riprogrammato queste cellule per portarle a uno stato di immaturità, infettandole con un virus che portava con sé tre geni pluripotenti, in grado di ricondurre le cellule a uno stato simile a quello embrionale.
Così, sono state ottenute delle cellule staminali indotte pluripotenti che sono state fatte differenziare poi in cellule cardiache vere e proprie. E sono proprio queste, una volta depurate dal virus, ad essere integrate nel cuore, adeguandosi al ritmo cardiaco.
“Abbiamo dimostrato che è possibile prelevare cellule della pelle di pazienti non più giovani e con danni cardiaci – spiega Lior Gepstein, cardiologo del Technion – Israel Institute of Technology – e arrivare a ottenere cellule cardiache sane e giovani, equivalenti alle stesse che possedevano da neonati“.
Ma c’è un ma, anzi due: le cellule staminali possono generare tumori una volta iniettate in un organo specifico e, inoltre, lo sviluppo delle cellule cardiache partendo da quelle epiteliali richiede due settimane di tempo, troppo se si vuole garantire un intervento tempestivo dopo un infarto.
È per questo che sono necessarie altre lunghe sperimentazioni.
Lo studio è stato pubblicato sull’European Hearth Journal.