La vitamina B è in grado di rallentare di molto l’insorgere dell’Alzheimer. Lo giurano i ricercatori dell’Università di Oxford, secondo i quali prendere ogni dì pastiglie a base di vitamina B frenerebbe il processo di perdita di memoria causato dall’età.
Gli studiosi hanno svolto un esperimento per ben 2 anni, durante i quali hanno visto che somministrare a un campione di partecipanti anziani della vitamina B significava diminuire fino al 50% l’atrofia del cervello.
A questo punto basterebbe anche aumentare il consumo di carne, cereali e patate? In ogni caso, i ricercatori vanno coi piedi di piombo affermando che sono necessari ulteriori test per verificare tutti i rischi e i benefici. Soprattutto alla luce del fatto che secondo alcuni scienziati grandi dosi di vitamine somministrate per parecchio tempo potrebbero portare allo sviluppo di alcune forme di cancro.
Tuttavia, si tratta di un passo avanti in più nella lotta contro la demenza senile, specialmente se si considera che circa 14 milioni di persone in Europa e 5 milioni negli Stati Uniti hanno problemi dovuti alla perdita di memoria, difficoltà nell’uso del linguaggio e il cosiddetto Graduale Indebolimento Cognitivo (MCI).
Germana Carillo