contraccettivo transdermico

Contraccezione: ecco il cerotto transdermico per intolleranti

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Qual è il miglior metodo contraccettivo in caso di intolleranze alimentari quali celiachia o intolleranza al lattosio? Scopriamolo insieme.

L’intolleranza alimentare non è un problema di scarsa rilevanza quando si parla di donne. Oggi, infatti, per la celiachia – un’intolleranza permanente al glutine – si riporta 1 caso ogni 100-150 italiani, di cui solo una parte è consapevole di avere questo problema. Le italiane in età fertile potenzialmente celiache sono 90.000-140.000. Secondo studi recenti, i sintomi da intolleranza al lattosio (che si manifesta con diarrea, dolori e crampi addominali, flatulenza, gonfiore e mal di testa in seguito all’assunzione di lattosio) sono più frequentemente riferiti dalle donne e più di 5 milioni è la stima italiana delle donne in età fertile potenzialmente intolleranti.

Oltre a un rigido regime alimentare, “gluten free” per la celiachia e senza lattosio per l’altro tipo di intolleranza, si deve stare attenti anche ai farmaci che si assumono. La donna, in particolare, deve fare attenzione al contraccettivo orale.

In caso di celiachia, più tardi viene diagnosticata e trattata la patologia, più l’assorbimento dei farmaci orali risulta compromesso. Più è rapido il transito intestinale, come nell’intolleranza al lattosio, più l’assorbimento di questi farmaci può risultare compromesso – precisa la Prof.ssa Graziottin. Anche gli ormoni steroidei contenuti nel contraccettivo orale potrebbero non essere assorbiti correttamente a causa dell’infiammazione intestinale cronica, della sindrome da malassorbimento e degli episodi frequenti di diarrea. Ciò potrebbe esporre la donna a un rischio maggiore di irregolarità del ciclo mestruale e di gravidanze indesiderate.”

La donna con intolleranze alimentari – prosegue la Prof.ssa Graziottin – o che presenta disturbi gastroenterici frequenti deve innanzitutto parlarne apertamente con il proprio ginecologo. Il medico può indirizzarla verso un percorso diagnostico appropriato e verso la scelta di un metodo contraccettivo che le garantisca la maggiore affidabilità possibile: un metodo che usi vie di somministrazione alternative, quali la via vaginale e, soprattutto, quella transdermica.”

Ma, dal punto di vista di Graziottin, la donna già alle prese con intolleranze alimentari non dovrebbe ricorrere alla via vaginale poiché già di per sé è associata a una maggior frequenza di irritazioni vaginali e a dolore durante il rapporto sessuale (dispareunia). In più, le infiammazioni a livello intestinale possono estendersi anche a livello vaginale e aumentare la suscettibilità alle vulvovaginiti da Candida.

Per cui, afferma la Professoressa “in questi casi, il contraccettivo transdermico può essere la soluzione migliore.”

Il passaggio diretto cerotto-pelle-sangue, peculiare della via transdermica, in cui gli ormoni vengono assorbiti saltando la via intestinale, rende il cerotto il metodo contraccettivo affidabile per la donna con intolleranze alimentari.

Tutto ciò si aggiunge ai benefici del cerotto già conosciuti: la garanzia di un rilascio ormonale costante, l’assenza di variazioni di peso, l’assenza dell’effetto di primo passaggio epatico, la riduzione della frequenza di somministrazione (1 volta a settimana) e la garanzia contraccettiva di 48 ore in caso di ritardo nella sostituzione del cerotto.

Come applicarlo

Il cerotto va messo sulla pelle pulita e asciutta – sulla parte bassa dell’addome, sulla natica, sulla parte superiore esterna del braccio e sulla spalla – il primo giorno del ciclo mestruale e cambiato una sola volta alla settimana, sempre lo stesso giorno, per tre settimane consecutive. Segue una settimana di pausa, la quarta, durante la quale compare la mestruazione. Dopo questo intervallo di una settimana, si riapplica il primo cerotto del nuovo ciclo.

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