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Pesce dopato: l’allarme di Slow Food

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Pesce dopato, attenzione. È necessario dedicare la massima accortezza nel momento dell’acquisto del pesce. Slow Food lancia un allarme volto a porre in guardia i consumatori, immediatamente ripreso da parte del Ministro alle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo. Cosa si intende esattamente per pesce dopato?

Ha tutta l’aria di trattarsi di pesce fresco, ma in realtà non lo sarebbe. Alcuni commercianti disonesti utilizzerebbero delle sostanze chimiche per fare apparire come fresco del pesce che in realtà non lo è. Si tratta di una manomissione alimentare che potrebbe creare problemi alla salute, come sottolineato da parte di Slow Food.

Silvio Greco, responsabile scientifico della sezione Slow Fish di Slow Food ha spiegato come da due anni venga registrato l’utilizzo di “cafados”, una sostanza vietata in Italia. Esso, mescolato al ghiaccio, permette di mantenere inalterate le caratteristiche del pesce per oltre una settimana, permettendo all’alimento di apparire sempre fresco.

Il pesce così trattato sarebbe da considerare commestibile soltanto in apparenza. Infatti, sulla base delle dichiarazioni di Greco, scopriamo che in realtà tale pesce comunque marcisce e produce stamina, una sostanza cha ha effetti tossici e che può provocare gravi problemi di salute in coloro che soffrano di disturbi cardiaci.

Slow Fish non desidera diffondere allarmismi inutili ed eccessivi, ma semplicemente porre in guardia i consumatori. Sebbene, infatti, il “cafados” sia vietato in Italia, procurarsi tale sostanza proveniente dalla Spagna attraverso un sito internet può risultare molto semplice e portare ad una diffusione del fenomeno. Il rischio che il “cafados” venga utilizzato in malafede da parte di commercianti disonesti è purtroppo sempre dietro l’angolo.

L’utilizzo di sostanze per permettere al pesce non più fresco di apparire come tale non si limita al “cafados”. Secondo quanto denunciato da parte di Greco, verrebbero impiegati anche acido borico, acqua ossigenata e monossido di carbonio. La tutela della salute dei consumatori dovrebbe essere considerata di primaria importanza. Anche per questo motivo il responsabile scientifico di Slow Fish richiede al Governo un piano nazionale di controllo sul pesce, con l’obiettivo di scoprire e di verificare l’eventuale impiego di sostanze chimiche atte a prolungare la permanenza del pesce non più fresco nei punti vendita.

Marta Albè

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Life Coach, insegnante di Yoga e meditazione. Autrice del libro “La mia casa ecopulita” edito da Gribaudo - Feltrinelli editore.