Quelli che… un sorriso allunga la vita.
Ma quanto è difficile farci essere allegri! In un mondo nel quale la depressione e in generale un atteggiamento pessimista sono sempre più diffusi, gli scienziati non si stancano di ripeterci che la felicità fa bene.
Non solo, quindi, il sorriso è la principale arma di seduzione di cui dispongono le donne, ma la capacità di ridere, alleggerire le tensioni, divertirsi e guardare la vita con ottimismo, è un vero toccasana per la salute!
Lo conferma una ricerca condotta negli Stati Uniti, secondo la quale le persone depresse corrono maggiori rischi di incorrere in patologie cardiovascolari, rispetto a coloro che manifestano un atteggiamento ottimista e positivo. Lo studio, condotto presso il Columbia University Medical Center, è stato pubblicato sull’European Heart Journal. I ricercatori, guidati da Karina Davidson, hanno monitorato per dieci anni 1739 persone, tutte prive di problemi cardiaci. All’inizio della ricerca, personale specializzato ha valutato lo stato emotivo dei partecipanti, suddividendo tra “affetti negativi”, come depressione, rabbia, ansietà, ed “affetti positivi”, quali “entusiasmo, felicità, eccitazione”. Gli affetti positivi sono stati classificati su una scala da 1 (assenza, quindi pessimismo) a 5 (massimo livello, quindi ottimismo pieno).
Dopo dieci anni, circa il 10% dei partecipanti risultava affetto da patologie cardiovascolari: chi erano i soggetti che avevano sviluppato malattie cardiache? Proprio coloro che nella scala delle emozioni risultavano al gradino più basso.
Le persone con una tendenza pessimistica evidente, hanno il 22% in più di possibilità di ammalarsi, rispetto a coloro che presentano un atteggiamento più positivo e sono, quindi, ad un gradino superiore nella scala disegnata per questo studio. I ricercatori hanno fornito una possibile spiegazione di questa correlazione tra emozioni e rischio cardiaco, affermando che “Le persone felici ed in armonia con se stesse, generalmente, tendono a concedersi più facilmente periodi di riposo e di distensione. Hanno inoltre maggiore capacità di superare eventi negativi, senza rimanervi intrappolati e continuare a richiamarli di continuo alla mente”.
Quale il consiglio allora? Cercare, per quanto possibile, di dedicare più cura a se stessi, difendendo il proprio diritto a vivere, in ogni giornata, qualche momento di relax e di svago. “Non si può aspettare solo la pausa estiva per riposare – afferma la Davidson – ma si dovrebbe cercare di avere ogni giorno il tempo per dedicarsi, anche solo un quarto d’ora, alle proprie attività preferite: la lettura di un libro, l’ascolto di musica, una passeggiata”.
Che dite, riuscirete tra il lavoro, la piscina dei bambini, le pulizie, la lavatrice, a pensare un po’ anche a voi stessi? A questo punto è una sfida: e il cuore ringrazierà!
Francesca Di Giorgio