Mangiare troppa carne durante l’infanzia anticipa il momento della pubertà nella bambine. Lo assicura uno studio inglese pubblicato sulla rivista Public Health Nutrition.
Gli studiosi sono partiti dal presupposto che l’età media in cui arriva la prima mestruazione si è notevolmente abbassata nel giro dell’ultimo cinquantennio. Basti pensare che 50 anni fa, il menarca giungeva a 14 anni, contro la media di 11 anni attuale.
Dopo aver analizzato le abitudini di oltre 3 mila dodicenni, mettendo anche in relazione l’alimentazione in diversi momenti dell’infanzia (a 3, 7 e 10 anni), i ricercatori hanno così dimostrato che il consumo elevato di carne tra i 3 e i 7 anni, anticipava il ciclo mestruale.
Sembra che a 7 anni, le bambine che abbiano mangiato più spesso carne, ossia 12 porzioni a settimana, hanno il 75& di possibilità in più di avere già il menarca a 12 anni rispetto alle coetanee che hanno consumato meno carne durante l’infanzia. In più, le ragazzine un po’ più cicciottelle sviluppano prima delle altre.
Qualche tempo fa, un altro studio condotto presso l’Università di Brighton lo aveva dimostrato.
Piernicola Garofalo, presidente dell’Associazione medici endocrinologi nonché responsabile dell’Unità operativa di endocrinologia dell’età evolutiva dell’Ospedale Cervello di Palermo commenta così:
“Diverse osservazioni indicano che un apporto calorico eccessivo può contribuire ad una maturazione precoce. Negli ultimi 10-15 anni questo fenomeno è stato riscontrato con una certa frequenza nelle bambine adottate, soprattutto quelle che provengono dall’India e dal Sud America. Arrivate in Italia, e ipernutrite, hanno manifestato la prima mestruazione prima della media non solo italiana, ma anche del loro Paese d’origine”.
Ma c’è dell’altro:
“Un secondo fattore che potrebbe contribuire alla maturazione puberale precoce è la presenza dei cosiddetti ‘disturbatori endocrini ambientali’, sostanze simil-estrogeniche presenti in modo ubiquitario (alimenti, biberon, vernici delle pareti di casa, contenitori per alimenti, pesticidi e via dicendo). Ancora sono stati chiamati in causa anche alcuni cambiamenti nello stile di vita, come le modificazioni avvenute nei ritmi sonno-veglia”.