I ricercatori dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, guidati dal direttore scientifico Marco Pierotti, stanno mettendo a punto un nuovo metodo per individuare le molecole e prevedere l’avanzare di un tumore grazie alla realtà virtuale 3D.
Quello che si sa oggi è che le cellule tumorali riportano sulla loro superficie delle molecole (recettori) sulle quali agiscono i nuovi antitumorali molecolari che, se funzionano bene, bloccano la crescita del tumore. Ma può succedere che il tumore si “adatti” e cambi la forma dei suoi recettori, rendendo quindi vano l’uso di quel farmaco. È a quel punto che bisogna cercarne un altro.
La scoperta di oggi è che si può ricostruire sia il recettore del tumore in 3 dimensioni sia il farmaco e valutare quando combaciano perfettamente indicando, dunque, l’efficacia del farmaco.
In particolare, i ricercatori hanno studiato il tumore Gist, che si sviluppa sulle pareti dell’apparato digerente caratterizzato da due recettori, chiamati Kit e Pdgfr-A. “Su questi due – spiega Pierotti – è attivo l’imatinib. Noi abbiamo ricostruito, in 3D al computer, sia i due recettori che il farmaco, studiandone le interazioni“.
Grazie alla rete dell’Università di Trieste, si sono verificate poi le risposte del computer con la realtà clinica: quando i modelli virtuali segnalavano una inefficacia del farmaco, anche sul paziente quel farmaco stesso non funzionava più.
“L’esperimento – conclude Marco Pierotti – ci ha suggerito tre cose. In un caso di aumentare la dose di farmaco e questo ha funzionato. In un altro, diventato “resistente” all’imatinib, abbiamo sperimentato una nuova molecola che è risultata efficace, prima al computer, poi sul paziente. L’ultimo suggerimento riguarda la ricerca per il futuro“.
E da qui l’idea di riprodurre con la realtà virtuale tutte le possibili modificazioni dei recettori di un tumore e di studiare interazioni dei recettori “mutati” con una serie di nuovi farmaci. A questo proposito, il Nerviano Medical Sciences metterà a disposizione il suo archivio di più di 65 mila molecole, tutte potenziali farmaci antitumorali, e il computer verificherà quelli attivi.