Siamo proprio convinti che quando nuotiamo in piscina siamo al sicuro da batteri e altri microrganismi che possono danneggiare il nostro organismo? Di solito pensiamo di si, dato che tutte le piscine hanno l’obbligo di disinfettare le proprie acque con cloro o altre sostanze. In realtà, almeno a detta del CDC – Centers for Disease Control and Prevention, molte piscine sarebbero contaminate da rifiuti fecali umani.
Sembra infatti che, a causa della cattiva igiene di alcuni bagnanti, nell’acqua di molte piscine si trovino diversi batteri, tra cui il più frequente sarebbe l’Escherichia Coli. La ricerca del centro americano è andata ad analizzare i filtri delle piscine pubbliche di Atlanta e ha scoperto che, nel 58% dei casi, questi erano contaminati da diversi batteri di origine fecale.
Ciò avverrebbe perché alcuni clienti della piscina non si lavano prima di entrare in acqua o perché sono affetti da disturbi intestinali di cui sono rimaste tracce sul corpo o nel costume. «Il cloro e altri disinfettanti non uccidono i germi istantaneamente – ha dichiarato Michele Hlavsa, direttore del Healthy Swimming Program del CDC come riportato da La Stampa – Ecco perché è importante per i nuotatori proteggere se stessi dal non ingoiare l’acqua in cui nuotano e per proteggere gli altri, mantenendo feci e germi fuori dalla piscina facendo la doccia prima di entrare in acqua e non nuotare in caso di malattie con diarrea».
Ecco allora i consigli che il CDC dà a tutti i nuotatori per evitare la diffusione di questi batteri:
1) lavarsi bene prima di entrare in piscina
2) non fare il bagno in caso di disturbi intestinali
3) se si esce dalla piscina, ogni volta che si rientra fare nuovamente la doccia
4) lavarsi le mani dopo aver utilizzato il bagno
5) far uscire dall’acqua i bambini ogni ora e controllare i pannolini ogni 30 minuti.
6) cambiare i pannolini negli spogliatoi e non vicino alla piscina
Leggi anche:
– Palestra: attenzione alle infezioni
– Attenzione alle piscine portatili: sono pericolose quanto quelle interrate