Quando si soffre di difficoltà digestiva (detta dispepsia), gonfiore addominale e rigurgito acido, i motivi possono essere vari: tra questi, ad alterare l’equilibrio gastrointestinale possono contribuire in particolar modo cattiva alimentazione, stress e cambio di stagione.
In questi casi digerire può diventare più complicato, e si può soffrire di profondi malesseri che vanno a interferire con i tanti e pressanti impegni quotidiani nonché col proprio umore e la visione del mondo circostante. In questi casi, si può trovare un aiuto nell’assunzione di dispositivi medici. Si tratta di soluzioni molto utili che devono però essere associati a buone abitudini alimentari e a uno stile di vita sano.
Vediamo nello specifico quali sono le problematiche legate alla dispepsia, le cause scatenanti e i possibili rimedi per il reflusso gastroesofageo e la tosse da reflusso.
Indice
Dispepsia: cos’è e i sintomi
La dispepsia, ovvero la difficoltà di digestione, comprende sintomi dolorosi e fastidiosi che si presentano tipicamente dopo un pasto mal digerito.
Tali sintomi possono includere gonfiore addominale, pesantezza, meteorismo, eruttazioni acide e bruciore alla parte alta dell’addome. Durante le ore notturne si possono aggiungere problematiche come rigurgito acido e tosse da reflusso, dovuti alla posizione sdraiata che agevola la risalita degli acidi dallo stomaco all’esofago.
Le cause del reflusso gastroesofageo
Quando si soffre di difficoltà digestive, il reflusso gastrico è uno tra i primi sintomi a comparire. Questo senso di forte acidità che compare all’altezza dello sterno è provocato dal contenuto acido dello stomaco che risale lungo l’esofago, le cui pareti vengono danneggiate perché non hanno la struttura biologica adatta a ospitare tali componenti acide.
Individuare la causa del reflusso non è facile: può essere un sintomo occasionale oppure, se reiterato nel tempo, può rivelarsi conseguenza di un periodo stressante, uno stile di vita errato (cattiva alimentazione, stress, fumo e alcol), un virus stagionale, un’intolleranza alimentare o, nei casi più gravi, patologie come gastriti acute o croniche, ulcere gastriche, la colecisti (infiammazione della cistifellea), pancreatite o malattie da reflusso. È quindi necessario un consulto medico al fine di individuare e di conseguenza trattare efficacemente la causa scatenante ed evitare il solo tamponamento del sintomo.
Come contrastare il reflusso gastroesofageo
Se il reflusso gastroesofageo non è legato a patologie o intolleranze alimentari, per le quali è necessario un apposito trattamento, allora potrebbe essere sufficiente utilizzare rimedi a base di estratti naturali, minerali, probiotici e prebiotici, che aiutano la digestione attenuando le problematiche di bruciori di stomaco e reflusso gastrico. È inoltre bene ricordare che un altro grande aiuto nel contrastare l’insorgenza del reflusso gastroesofageo viene dalle buone abitudini che si applicano tutti i giorni, come:
- Una corretta alimentazione (evitare fritti, alimenti acidi o piccanti, carni o pesci grassi, prodotti di pasticceria);
- La riduzione di fumo e alcol;
- Il dormire con capo e busto rialzati rispetto al corpo, e preferibilmente sul fianco sinistro (posizione che mantiene la giunzione tra esofago e stomaco al di sopra del livello dell’acido gastrico, limitandone la risalita);
- L’evitare pasti abbondanti e ricchi di cibi grassi;
- L’assunzione di pasti frequenti (ad esempio, 3 pasti principali intervallati da 2 più piccoli);
- Lo sport, per alleviare gli stati d’ansia e lo stress.