Nei giovani, la sclerosi multipla agirebbe in maniera diversa rispetto agli adulti. È quanto emerge da uno studio svolto presso l’Università di Firenze, pubblicato su Neurology.
Stando agli esiti della ricerca, mentre negli adulti la malattia colpisce principalmente le capacità motorie, nei più giovani intacca quelle cognitive. Così negli studi che ogni giorni si effettuano sui sintomi delle malattie autoimmuni, è stato notato infatti che i bambini affetti da sclerosi multipla avevano un quoziente intellettivo inferiore rispetto ai coetanei, cui si associano difficoltà di apprendimento, di memorizzazione e disturbi del linguaggio.
Per dimostrarlo, l’equipe di ricercatori di Firenze, guidata dal professore di neurologia Maria Pia Amato, ha seguito 63 ragazzi affetti da sclerosi per due anni, notando durante il periodo di osservazione che le abilità motorie dei ragazzi erano rimaste inalterate, ma vi era stato un incremento della disabilità cognitiva, che ha coinvolto oltre il 70% dei pazienti.
La dottoressa Amato ha in cocnlusione spiegato che il cervello dei ragazzi affetti da sclerosi multipla “sembra dotato di una maggiore plasticità, e quindi di maggiori capacità di adattamento e recupero. Questo farebbe supporre la possibilità di maggior successo delle strategie terapeutiche, sia di tipo riabilitativo che farmacologico. È per questo che stiamo ora sviluppando uno studio longitudinale sullo stesso gruppo di bambini e adolescenti“.
Francesca Mancuso