La disidratazione oculare è una condizione piuttosto diffusa, comunemente nota come “sindrome dell’occhio secco”; si tratta di una condizione patologica che può essere più o meno grave e che negli ultimi decenni ha conosciuto una sempre maggiore diffusione.
L’incremento del numero dei soggetti colpiti che ha caratterizzato gli ultimi 20 anni è presumibilmente legato al sempre maggiore utilizzo dei videoterminali e degli smartphone, sia negli ambienti lavorativi che in quelli domestici.
Si stima che nel nostro Paese la sindrome dell’occhio secco interessi circa il 25% della popolazione generale, con una maggiore prevalenza per quanto concerne il sesso femminile (la quasi totalità delle donne in menopausa soffre di disidratazione oculare).
Indice
Occhi disidratati: sintomi e segni
La disidratazione oculare si presenta tipicamente con una serie di segni (manifestazioni oggettive) e sintomi (manifestazioni soggettive) che spesso passano inosservati o ai quali, comunque, non si dà l’importanza che meriterebbero.
In realtà, i sintomi degli occhi disidratati non dovrebbero essere trascurati o sottovalutati perché la disidratazione oculare può essere responsabile, alla lunga, di irritazioni oculari particolarmente fastidiose e limitanti.
Tra i principali sintomi e segni della disidratazione oculare si ricordano principalmente l’arrossamento della sclera (la “zona bianca” dell’occhio), l’annebbiamento della vista, la sensazione di corpo estraneo nell’occhio, la difficoltà ad aprire gli occhi al risveglio, la sensazione di occhio “appiccicoso”, il prurito più o meno accentuato, il bruciore e/o il dolore oculare, la stanchezza visiva, la ridotta tolleranza alla luce sia naturale che artificiale (fotofobia), difficoltà nell’uso di lenti a contatto ecc.
Ovviamente non tutti questi sintomi si presentano contemporaneamente e le manifestazioni possono essere più o meno gravi a seconda dei casi.
Disidratazione oculare: cause e fattori aggravanti
Vi sono diversi fattori che possono aggravare o scatenare la disidratazione oculare; tra i fattori aggravanti si ricordano principalmente lo stazionamento prolungato in luoghi ventosi, inquinati e/o polverosi, lo scarso livello di idratazione generale, l’uso prolungato senza pause di videoterminali e smartphone, l’uso prolungato giornaliero di lenti a contatto ecc.
Poi vi sono diverse malattie che possono provocare la disidratazione oculare; fra queste si ricordano alcune allergie, le congiuntiviti, le blefariti, la paresi facciale, il lupus eritematoso sistemico, la sindrome di Sjögren, l’artrite reumatoide, la sclerodermia ecc. Anche i cambiamenti ormonali della menopausa possono causare disidratazione oculare, così come possono favorirla gli interventi chirurgici agli occhi e l’utilizzo di determinati farmaci, fra cui quelli per l’ipertensione arteriosa e il diabete mellito.
Disidratazione oculare: come si tratta?
La risoluzione della disidratazione oculare causata da determinate malattie passa innanzitutto dal trattamento della patologia sottostante. Risulta molto utile anche il ricorso a colliri a base di acido ialuronico e/o di lacrime artificiali che aumentano il livello di idratazione dell’occhio e lo mantengono idratato più a lungo riducendo la fastidiosa sintomatologia.
È importante anche idratarsi quotidianamente in modo corretto; tipicamente si consiglia di assumere circa 1,5-2 litri d’acqua al giorno, quantità che possono essere aumentate qualora la perdita di liquidi sia più elevata del normale, come quando si pratica un’attività fisica piuttosto intensa, che induce abbondante sudorazione.
Chi utilizza quotidianamente e a lungo i videoterminali deve prendersi delle pause per far riposare adeguatamente gli occhi. Infine, è opportuno il ricorso a occhiali da sole in caso di luce solare particolarmente intensa o di vento molto forte, due condizioni che possono favorire l’evaporazione del liquido lacrimale.