“Tesoro di mamma, prendi un altro po’ di pasta, devi mangiare di più, altrimenti come nutri quella creatura che aspetti?” È una frase che molte di voi, care amiche in gravidanza, avranno sentito rivolgersi dalle proprie madri.
Era infatti una convinzione molto radicata nel passato, ma ancora piuttosto diffusa oggi, quella secondo cui le donne incinte dovessero mangiare per due, quasi il bimbo in pancia avesse bisogno di porzioni di cibo pari a quelle di un adulto, costringendo quindi la mamma a fare il bis!
Con questi ritmi, però, i chili crescono inevitabilmente e perderli, dopo il parto, diventa un’impresa sempre più ardua. Secondo uno studio condotto dal britannico National Institute for Health and Clinical Excellence, pubblicato sul Daily Mail, il numero di donne incinte obese è in aumento. Per l’esattezza, i dati evidenziano che una donna su quattro è obesa, mentre il 30% è in sovrappeso.
I ricercatori, quindi, nell’intento di aiutare le mamme a vivere al meglio il periodo della gravidanza, supportate da una dieta equilibrata, hanno stilato un elenco di linee guida, un vademecum per regolare l’alimentazione durante i nove mesi .
“Molto spesso, infatti – spiegano i ricercatori – le donne in attesa sono destinatarie di molteplici e contraddittori messaggi riguardo il regime alimentare più corretto da adottare durante la gravidanza, o l’attività fisica da seguire. Queste linee guida nascono per offrire un sussidio agli operatori sanitari, affinché possano essere di aiuto alle mamme durante la gravidanza e dopo il parto”.
Come regolarsi allora? Secondo i principi di queste linee guida, non occorre cambiare la dieta durante i primi sei mesi di gravidanza, mentre nei tre mesi finali sono concesse appena duecento calorie in più al giorno, vale a dire l’equivalente di un piccolo toast. Perciò, care mamme, quando avete voglia di una porzione più abbondante, non tentate di giustificarvi dicendo che lo fate per vostro figlio. I dati scientifici sono pronti a smentirvi!