“Volete essere belli ed attraenti? Allora smettete di fumare!” Questo sembra essere il messaggio più persuasivo per indurre i fumatori incalliti a spegnere per sempre la sigaretta e gettare via il pacchetto, anche se appena iniziato.
Già, allarmismi, messaggi apocalittici, previsione di morte non sortiscono l’esito auspicato di indurre a smettere di fumare, anzi, spesso possono produrre l’effetto contrario, portando ad accendere subito una sigaretta.
Misteri della psiche umana. Dinamismi psicologici che sono stati svelati da una ricerca condotta dalla New York University e dall’ Università di Basilea e pubblicata sul Journal of Experimental Social Psicology. I ricercatori hanno preso in esame 39 studenti di psicologia di età compresa tra i 17 ed i 41 anni ed hanno loro sottoposto un questionario nel quale si chiedeva di indicare le motivazioni che li avevano portati a fumare. Con particolare attenzione sono stati considerati coloro che avevano addotto ragioni di accettabilità sociale, affermando di fumare per sentirsi inseriti in un gruppo, per essere attraenti, per “darsi un certo tono”.
In un secondo momento ai partecipanti allo studio sono stati mostrati pacchetti di sigarette recanti scritte diverse, chiedendo loro di descrivere quali reazioni avessero provato alla lettura di quei messaggi. Dalle risposte è emerso un atteggiamento di indifferenza da parte dei giovani nei confronti dei messaggi più catastrofici che siamo comunemente abituati a leggere sui pacchetti di sigarette: “il fumo uccide” “i fumatori muoiono prima” e simili.
Anzi, sembra che questi ammonimenti, paradossalmente, provochino in alcuni soggetti stati d’ansia che essi cercano di placare accendendo subito una sigaretta. Tale reazione è legata a una teoria psicologica detta Terror Management, secondo cui alcune persone cercano di esorcizzare la paura della morte rafforzando la propria autostima, e molti la potenziano proprio con una sigaretta, che li fa sentire attraenti ed interessanti. Per altri vale una reazione più fatalistica, che li porta ad affermare “se devo morire, tanto vale che non rinunci a questo piacere della sigaretta”.
Molto più efficaci, invece, sono risultati, sui giovani, messaggi che fanno leva sul peggioramento della qualità della vita e che quindi incidono sull’autostima. Frasi che puntano sull’invecchiamento precoce della pelle o sui rischi della funzionalità erettile risultano decisamente più incisive ed hanno effetti migliori come deterrenti contro il fumo.
Se anche voi, come il protagonista de “la coscienza di Zeno”, vi ripetete “Giacchè mi fa male non fumerò mai più, ma prima voglio farlo per l’ultima volta ”, e continuate ad assaporare una serie infinita di ultime sigarette… provate a pensare a quanto con il fumo stiate invecchiando il vostro aspetto, perdendo di fascino… potrebbe essere utile a smettere per sempre!
Francesca Di Giorgio