Pollice verso per le sigarette elettroniche: uno studio dell’Università di Atene, presentato alla conferenza della European Respiratory Society (Ers) in corso a Vienna, rivela che dopo 10 minuti di boccate dalla sigaretta hi-tech si può misurare una resistenza all’aria delle vie aeree, la cosiddetta broncocostrizione, che va dal 182 al 206%.
Gli studiosi hanno preso in esame 23 fumatori, 11 con valori mediamente nella norma e 13 affetti da Bpco o asma. Per questi ultimi, l’uso della sigaretta elettronica non ha cambiato i risultati della spirometria.
L’indagine è in contrasto con un altro studio greco che, presentato al Congresso europeo dei cardiologi, aveva affermato che le sigarette elettroniche non danneggiano né cuore né arterie. Insomma, risultati contrastanti che hanno in ogni caso in comune il fatto che siano basati su un numero troppo ristretto di partecipanti.
Di contro, ancora un’altra ricerca, questa volta italiana del Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Università di Catania, valuta in maniera del tutto positiva le e-cig confermando il fatto che esse siano riuscite a far ridurre il numero di sigarette fumate o a far smettere di fumare anche a forti fumatori.