Sembra essere proprio questa la strada delineata dagli esperti al convegno organizzato dalla Fondazione italiana di ricerca per la Sla (AriSLA, Agenzia di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica).
Alla base del progetto Eposs dell’Istituto neurologico Besta di Milano (uno degli 8 progetti finanziati da Arisla), infatti, vi è l’idea che l’Epo, l’eritropoietina (una delle sostanze dopanti più utilizzate dagli sportivi), possa rallentare la progressione della Sclerosi laterale amiotrofica.
Studi recenti avevano effettivamente dimostrato che l’epo, che aumenta il numero di globuli rossi nel sangue, sarebbe in grado di proteggere i neuroni dal processo di degenerazione tipico della Sla.
“Questo studio – spiega Giulio Pompilio, direttore scientifico Arisla – testerà l’epo su un gruppo di 50 pazienti per stabilire la tollerabilità e il dosaggio giusto, in modo da stimare l’eventuale efficacia del farmaco“.
L’Agenzia di ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica è nata nel dicembre 2008 con l’obiettivo di promuovere, finanziare e coordinare la ricerca scientifica sulla Sla ed è oggi il primo ente nazionale e uno dei primi in Europa e nel mondo per la dotazione di budget da dedicare alla ricerca.