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Fumo: le 40enni che abbandonano le sigarette dormono meglio

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Donne 40enni e fumatrici, se smetterete di fumare ne guadagnerete di sonno.

È quanto emerge da uno studio dell’Università di New York pubblicato su Sleep Medicine secondo cui la frequenza di insonnia sarebbe direttamente proporzionale alla quantità e al tipo di sigarette fumate, per cui le quarantenni che smettono di fumare risentono di un miglioramento del sonno e riducono il rischio di soffrire di insonnia dai 65 anni in poi.

Già uno studio tedesco pubblicato sulla rivista Addiction Biology aveva stabilito che la nicotina nuoce anche al sonno e il perché è presto detto: il fumo e la nicotina esercitano un vero e proprio effetto biologico sul sonno sia a breve che a lungo termine. Il primo, quello immediato, consiste in un aumento delle onde cerebrali che caratterizzano lo stato di veglia rilassata cui si associano il rilascio dei neurotrasmettitori legati al risveglio (come la dopamina) e l’inibizione di quelli legati al sonno (come serotonina o GABA, l’amminoacido gamma-amino-buttirrico). Non solo, ma nei fumatori più accaniti si sviluppa anche una condizione di “astinenza nicotinica notturna”, capace di risvegliarli durante il sonno o di “costringerli” a fumare una sigaretta prima di tornare a letto.

Non basta? Il fumo ha, ovvio, un forte impatto sulla funzionalità respiratoria, che può trasformarsi in “apnea morfeica ostruttiva“, che dà una sensazione inconscia di soffocamento per l’insufficiente quantità di aria inspirata attraverso bronchi.

Altre ragioni per cui vale la pena smettere di fumare? Eccole qui: 10 motivi per smettere di fumare

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania