Tempo di sole, di vacanze, di pelle scoperta e capelli al vento. Tempo di “spray tan”, l’ultima moda in fatto di tintarella. Dopo lettini, docce solari, lampade abbronzanti, ecco come ci si abbronza oggi, con questa tecnica molto in voga negli Stati Uniti e portata in auge dallo star system hollywoodiano, che è una via di mezzo tra un autoabbronzante, un make up e un tatuaggio non permanente.
Ma anche lo spray tan, considerato sicuro per la pelle, finisce nel mirino degli esperti: altro che aspetto esotico in poco tempo, le sostanze chimiche presenti nella miscela che viene spruzzata sul corpo possono essere inalate accidentalmente nel corso dell’applicazione e rappresentare un rischio per la salute. Sia dei clienti che degli operatori dei centri estetici. L’allarme viene da un team di ricercatori statunitensi, che ha riesaminato 10 studi scientifici sulla sostanza usata negli spray tan per ‘ABC News’.
Si tratta del diidrossiacetone, conosciuto meglio come DHA, componente chimico proprio dei prodotti per l’abbronzatura senza raggi, che, se inalato per errore, può causare vari problemi, come un peggioramento dell’asma per chi ne soffre o addirittura modifiche nel DNA. “La sostanza sembra avere un potenziale nel creare mutazioni del DNA nelle cellule viventi, cosa che rappresenta un serio problema e che deve essere ulteriormente investigato”, spiega Lynn Goldman della George Washington University (Usa), uno degli autori della ricerca.
Secondo Rey Panettieri, pneumologo dell’University of Pennsylvania, è improbabile che ci siano rischi per gli utilizzatori casuali, ma la sicurezza di questi prodotti “non è stata testata. I composti possono essere inalati e creare problemi respiratori, come la Bpco”. Da parte sua, la Food and Drug Administration aveva approvato il DHA per uso “esterno” nel 1977, ma non ha riesaminato la sostanza alla luce del nuovo spray tan. “Il DHA non dovrebbe essere inalato o ingerito – ricordano gli esperti contattati dalla ABC News – e l’uso per gli spay all-over non è stato approvato dalla Fda, dal momento che i dati di sicurezza a sostegno di questo impiego non sono stati sottoposti all’Agenzia per la valutazione”. Insomma, i consumatori non sono tutelati per “usi non approvati” della sostanza.
La spray-tan richiede l’utilizzo di airbrush per spruzzare sulla pelle il liquido in grado di innescare quello che è il fondamentale processo chimico che favorisce il colore scuro quando il derma entra in contatto con il DHA, conferendo un effetto del tutto similare a quella della tipica abbronzatura data dal sole. Si tratta quindi di un processo del tutto differente da quello che sta alla base dell’impiego di lampade UV abbronzanti. Il diidrossiacetone è una sostanza sicura se applicata sulla pelle, ma questo non significa che, se usata in spray con propellenti, la sua innocuità sia mantenuta. Insomma, il problema non è per la pelle, ma per gli effetti che possono verificarsi nel corpo. Occhio, allora, a cosa inaliamo. Ma non sarà meglio stendersi un po’ al sole, con le dovute accortezze e la solita protezione solare addosso?
Roberta Ragni