Cari uomini, sappiatelo: nonostante ogni occasione sia ghiotta per sottolineare quanto la vostra compagna/madre/moglie/figlia… sia inetta al volante, ai fornelli, a pulire la casa, ad organizzarsi la giornata, beh… forse sarebbe meglio tacere, la prossima volta!
Uno studio, che ha visto la collaborazione dell’università di Sassari e dell’Istituto Superiore della Sanità, ha evidenziato come il gentil sesso si adatti maggiormente allo stress.
Ed è tutta una questione di cellule: quelle femminili riescono a sopravvivere meglio rispetto a quelle maschili, perché più plastiche e più capaci di generare energia, ciò anche in condizioni sfavorevoli: pensiamo, ad esempio, ai momenti di traffico intenso in autostrada, le riunioni in ufficio, le discussioni in famiglia, gli impegni e le scadenze.
Fattori che innescano tutti, specie se si presentano in un bel “mix”, un acuto nervosismo, ansia, panico, e che rendono sempre molto difficile vivere serenamente la giornata, con conseguenti problematiche che intaccano, a lungo andare, il nostro benessere psico-fisico: mal di testa, tensioni muscolari, crampi allo stomaco, insonnia, sono all’ordine del giorno di chi è sottoposto a stress continui.
A tal proposito, l’Istituto Superiore della Sanità ha avviato proprio un progetto strategico per studiare le differenze non soltanto fisiologiche, ma anche sociali e psicologiche tra uomini e donne. Spiega Enrico Garaci, Presidente dell’ISS:
“L’obiettivo (…) è capire come impattano le terapie farmacologiche sugli uomini e sulle donne per ottenere una cura più appropriata e un risparmio di costi per il Servizio Sanitario Nazionale”.