Ogni volta che arriva una nuova notizia sulla cura del cancro siamo tutti più felici e fiduciosi sull’effettiva utilità ed efficacia per salvare vite umane.
L’ultima frontiera della medicina porta allo sfruttamento delle cellule staminali dell’albero del tasso per avere molte dosi di Paclitaxel a prezzi bassi.
Per chi non lo sapesse, il Paclitaxel è un farmaco che serve a contrastare diverse tipologie di tumori, come per esempio quello al seno, alle ovaie e al polmone.
La scoperta la si deve ad uno studio dell’Università di Edimburgo e della Unhwa Biotech in Corea del Sud, diretto dal dottor Gary Loake e pubblicato su Nature Biotechnology il 24 ottobre scorso.
Finora questo farmaco veniva prodotto utilizzando la corteccia del tasso, ma il grosso problema è che sono scarse le piante mature dalle quali ottenere questa sostanza per produrre il Paclitaxel. E quindi alla lunga sono emersi diversi problemi come quello del danno per l’ambiente e della scarsa quantità di materia prima, connessi poi al prezzo molto elevato.
Quindi proprio per evitare questi effetti negativi, i ricercatori hanno pensato di sfruttare le cellule staminali dell’albero del tasso, che hanno il vantaggio di poter essere riprodotte in grandi quantità e quindi trasformate, tramite varie procedure, nel farmaco anti cancro.
Gli studiosi anglo-coreani hanno svolto test anche su altri tipi di vegetali, ipotizzando che questo metodo potrebbe essere utilizzato non solo con il tasso.
Ricordando l’importanza delle piante utilizzate nella ricerca scientifica e per la creazione di farmaci, il dottor Loake conclude dicendo: “Le piante sono una grande risorsa e un farmaco su quattro, circa, deriva da sostanze vegetali. Le nostre scoperte potrebbero fornire un modo pulito e sicuro per produrre a basso costo i principi attivi, e sfruttare la potenza di guarigione delle piante per il trattamento del cancro e di altre patologie“.
Se la ricerca scientifica si muove a braccetto con la salute umana e la salvaguardia dell’ambiente, possiamo solo esserne contenti e sperare che si possano fare nuove scoperte, sempre con l’intento di salvaguardare il benessere dell’uomo.
Lazzaro Langellotti