Subito dopo il sisma che ha colpito le province di Modena e Ferrara, sono state avanzate parecchie ipotesi su come e dove reperire i fondi da destinare alla ricostruzione.
“Ci domandiamo”, afferma Giuseppe Degrandi, membro del Consiglio Direttivo Assogenerici, con delega ai ritardi di pagamento della pubblica amministrazione, “come mai a nessuno sia venuto in mente, con la lodevole eccezione dell’ASL di Salerno, di far sì che vengano saldati i crediti che le aziende danneggiate dal sisma vantano nei confronti dell’Amministrazione pubblica”.
Quello colpito dal terremoto, come noto, è uno dei distretti industriali più importanti d’Italia, dove sono concentrate molte aziende, in particolare del settore biomedicale, che sono fra le più esposte nei confronti della Pubblica Amministrazione. Tanto è vero che molti giornali si sono dilungati sia sui pregi del distretto del biomedicale emiliano, sia sul serio rischio che, con la forzata inattività, le aziende siano scalzate dalla concorrenza internazionale.
“È un dovere per tutti i cittadini fare la propria parte di fronte a queste catastrofi, ma lo Stato non può dimenticare di essere il principale debitore delle aziende, che non paga per i beni e i servizi che gli sono stati forniti”, riprende Degrandi.
“Non sarebbe serio e corretto aiutare veramente le aziende colpite dal sisma iniziando con il riconoscergli innanzitutto ciò che gli è dovuto e permettendogli di avere a disposizione soldi che gli spettano? Non sarebbe efficace più di ogni altra cosa, e rispondente ai bisogni di crescita avere a fianco uno Stato alleato, interessato, attento, che potrebbe veramente, una volta tanto, dare alle aziende l’unico vero strumento per ricostruire e crescere che sono i soldi legittimamente guadagnati attraverso l’attività d’impresa? C’è un proverbio inglese che dice che i soldi che arrivano subito sono come il lievito: sono certo che tecnici di esperienza internazionale come quelli dell’attuale Governo lo conoscono”.