Medici e infermieri come camionisti e piloti: è quanto stabilito in un provvedimento del Dipartimento politiche antidroga, che imporrebbe il test antidroga anche al personale ospedaliero, considerato categoria a rischio.
La proposta verrà presto esaminata dalla Conferenza Stato-Regioni e tende ad adottare misure a “tolleranza zero” per tutte quelle categorie professionali che, in un modo o nell’altro, hanno a che fare con la vita degli altri. Dei controlli periodici per verificare se, chi sta per mettere le mani su un paziente o deve deciderne terapie e futuro, fa uso di sostanze stupefacenti. E tra le categorie coinvolte nel provvedimento potrebbero rientrare anche gli insegnanti.
Per il sottosegretario Carlo Giovanardi “Il problema è di intervenire prima che la mamma disperata faccia appello per televisione perché la figlia è morta di ecstasy o il figlio è stato travolto da un’auto guidata da un conducente ubriaco o fatto di droga o entrambi. O, ancora, prima che un paziente sia curato da un medico che perde il controllo perché fatto di cocaina”.
Pare inoltre che le misure di controllo prese nei confronti di camionisti, autisti di mezzi pubblici e piloti di aerei abbiano fatto registrare un reale calo nel consumo di stupefacenti.
“Per noi non c’è nessun problema – assicura Annalisa Silvestro, presidente dei collegi degli infermieri (Ipasvi) – siamo più che pronti e disponibili a sottoporci al test antidroga e fare tutto ciò che è utile ad aumentare la fiducia dei cittadini nei confronti del servizio sanitario“.
Eleonora Cresci