La nitroglicerina per bloccare il cancro alla prostata. Sarebbe una cura efficace, secondo la ricerca condotta alla Queen’s University di Belfast dal dottor Robert Siemens.
Pubblicata su “Journal of Urology”, lo studio ha destato scalpore, se non altro per la miscela esplosiva. Ma tranquilli maschietti, niente di preoccupante. A contenere la nitroglicerina, tra l’altro già utilizzata in ambito medico, sarebbe un cerotto. L’effetto è un aumento del flusso sanguigno ad opera dell’effetto vasodilatatore della nitroglicerina.
Lo studio irlandese è stato condotto osservando per due anni 29 volontari, tutti affetti da carcinoma prostatico, che si erano già sottoposti a radioterapia o all’intervento chirurgico per rimuovere la ghiandola prostatica. Ad essi è stato applicato tale cerotto sull’addome o sul braccio per 24 ore al giorno, per un periodo di due anni, anche se la sua sostituzione doveva avvenire ogni 12 ore.
È lo stesso usato anche dai malati di angina pectoris ma tagliato in sei parti, in modo tale da abbassare il dosaggio della sostanza. In seguito, i 29 pazienti sono stati sottoposti regolarmente ai controlli sul PSA, il marcatore associato allo sviluppo del tumore.
Ebbene, dopo i primi sei mesi, ben 5 pazienti potevano vantare un abbassamento del livello di PSA, Dopo un anno, tale valore si era stabilizzato nella maggioranza dei casi esaminati. Un ottimo risultato secondo il dottor Siemens: “Siamo stati molto contenti di vedere un significativo rallentamento nella progressione della malattia”.
Ma non corriamo troppo. Tale studio si è limitato infatti a valutare i livelli di PSA, senza considerare le dimensioni della massa cancerosa. Si attedono quindi altri studi, anche se si spera che il controllo di tale marcatore possa agire come blocco nello sviluppo di questo tipo di cancro.
Francesca Mancuso