I rimedi più efficaci arrivano spesso dalla stessa natura che ci circonda, così la nuova cura del tumore viene dal mare.
Si tratta di un nuovo ed efficace farmaco, la trabectidina, presentato in questi giorni al Congresso della Società Europea di Ginecologia (Esgo) a Milano. Una vera e propria svolta nella cura del cancro alle ovaie.
Ricavato da un organismo marino, la ectenascidia turbinata, una sorta di ibrido metà spugna e metà corallo, la trabectidina è prodotta dalla spagnola PharmaMar, un’azienda biotecnologica che sviluppa farmaci antitumorali esclusivamente da organismi marini, ed è stato accettato sia dall’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) sia da quella italiana (Aifa).
I test fino ad ora condotti hanno dimostrato la sua efficacia sul cancro dei tessuti molli e sul cancro ovarico: la trabectidina aumenta la sopravvivenza di 6 mesi, migliorando sensibilmente la qualità della vita.
Ma la scoperta potrebbe interessare anche altri rami della medicina oncologica: all’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di Umberto Veronesi sta conducendo uno studio esplorativo per il carcinoma del pancreas (coordinatore Maurizio D’Incalzi), mentre sono in corso anche altre sperimentazioni cliniche sul tumore al seno e sui tumori pediatrici.
Nicoletta Colombo dell’Ieo, infine, sta studiando gli effetti del principio attivo su pazienti con parziale sensibilità al platino. I primi risultati mostrano una riduzione del rischio di morte del 42%.
Roberta Ragni