Proseguono le ricerche scientifiche in merito allo sviluppo dei tumori nell’organsimo, al fine di individuare i meccanismi che permettono alle cellule cancerogene di alimentarsi, nella speranza di riuscire a fermare tale processo. Un gruppo di ricercatori americani ha identificato una mutazione genetica responsabile dell’aumento dei globuli rossi (eritrociti) nei tessuti tumorali.
I ricercatori del National Institute of Child Health & Human Development hanno sottoposto ad approfondite analisi alcuni tessuti provenienti da rari tumori in grado di colpire le ghiandole endocrine, ponendo in luce come vi siano delle tipologie di cancro che posseggono la capacità di autoalimentarsi grazie ad una mutazione genetica che permette al tumore di espandersi grazie alla generazione di nuovi globuli rossi, altrimenti detta eritrogenesi.
Le mutazioni genetiche sono state individuate nei tessuti tumorali provenienti da due pazienti affetti da rare forme di cancro. La nuova scoperta potrebbe aprire la strada ad ulteriori approfondimenti riguardanti le conoscenze relative allo sviluppo delle patologie tumorali e le modalità per contrastare il loro insorgere. Lo studio in questione è stato pubblicato tra le pagine del New England Journal of Medicine.
Quanto individuato da parte degli esperti potrà essere sfruttato per comprendere se sia possibile fermare lo sviluppo di quei tumori, non solo ghiandolari, particolarmente associati al fenomeno dell’eritrogenesi. Nei pazienti sottoposti allo studio, entrambi affetti da panaganglioma, è stata individuata una mutazione genetica all’interno dei tessuti tumorali, determinata da una alterazione del gene HIF, alla quale è stata associata da parte dei ricercatori la capacità del tumore di generare nuovi globuli rossi.
Fare in modo che una simile mutazione non abbia luogo, a parere degli esperti, potrebbe rappresentare la soluzione per fermare sul nascere quelle tipologie di tumore che grazie ad un analogo fenomeno riescono ad alimentarsi e a crescere, aprendo così nuove strade nella cura del cancro, anche per quanto riguarda le sue forme più gravi e rare.
Marta Albè