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Un tuffo in piscina può favorire il cancro. Colpa del cloro

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Dal Centro di Ricerca per l’epidemiologia ambientale (Creal) di Barcellona e dell’Istituto di ricerca dell’Ospedale del Mare un allarme: il cloro delle piscine può modificare permanentemente il DNA delle persone. E si presenta il rischio di un tumore.

Per la ricerca, diretta dal dottor Manolis Kogevinas e pubblicata su Environmental Health Perspectives, gli studiosi hanno lavorato su un campione di 49 persone adulte e sane che hanno nuotato per 40 minuti in una piscina coperta per poi essere sottoposte ad analisi mediche.

Il team di studiosi ha così rilevato aumenti in due biomarker di genotossicità rispetto alla concentrazione dei tipi più comuni di disinfettante nel respiro. I biomarcatori che sono aumentati sono i micronuclei nei linfociti del sangue, associati al rischio di cancro nei soggetti sani, e la mutagenicità delle urine, ossia un biomarker dell’esposizione ad agenti genotossici.

In ogni caso, i ricercatori ci tengono a precisare che “gli effetti positivi per la salute del nuoto possono essere migliorati riducendo i livelli di cloro. In nessun caso vogliamo impedire di nuotare, semmai incoraggiare la riduzione dei prodotti chimici usati nelle piscine“.

Per ridurre l’uso dei disinfettanti, basterebbe appellarsi all’igiene delle persone…

Germana Carillo

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Giornalista pubblicista, classe 1977, laurea con lode in Scienze Politiche, un master in Responsabilità ed etica di impresa e uno in Editing e correzione di bozze. Direttore di wellme per tre anni, scrive per greenMe da dieci. È volontaria Nati per Leggere in Campania