Fin dalla sua uscita in commercio ha sollevato qualche dubbio, ora dal tribunale americano arriva la certezza: il cerotto contraccettivo nuoce alla salute.
Nel 2006, un gruppo di 40 donne statunitensi che usava il cerotto transdermico Evra ha denunciato l’azienda produttrice – la Ortho-McNeil – accusandola di aver causato danni alla salute alle pazienti/clienti e persino un decesso.
L’accusa poi è stata accertata dalle indagini e dal relativo processo che ha rilevato come 43 donne che utilizzavano l’anticoncezionale moderno avessero iniziato a soffrire di coaguli di sangue e altri disturbi affini.
Un secondo processo conferma le accuse, anzi di più, aggrava la situazione dell’azienda produttrice. Stavolta colpevole di aver causato un decesso: si tratta di Kelly Bracken, una ragazza di 25 anni morta a causa di gravi coaguli di sangue nei polmoni e nelle gambe, comparsi sempre dopo l’applicazione del cerotto Evra.
E la sentenza è chiara: la Ortho-McNeil, produttrice del farmaco, ha omesso di investigare la sicurezza del prodotto e ha ingannato il pubblico riguardo ai gravi effetti collaterali quali infarti e gravi coaguli sanguigni.
In seguito a tali sentenze, la Food and Drug Administration (FDA) – l’organismo di vigilanza sui prodotti di carattere medico e sanitario che vengono commercializzati negli Stati Uniti – che aveva approvato il cerotto Evra nel 2001, avverte le donne dei possibili rischi per la salute e fa modificare l’etichetta del prodotto.