Il 14% degli italiani ha dubbi sull’utilità dei vaccini, mentre il 5% ha deciso di non vaccinarsi. Secondo un’indagine Ispo, l’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione, citata dal Corriere della Sera, sono aumentati gli italiani diffidenti, soprattutto dopo il blocco di alcune partite ritiro dalla circolazione dei vaccini contro l’influenza della Novartis e della Crucell.
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L’indagine, condotta per Tell Me, un progetto finanziato dalla Commissione Europea con l’obbiettivo di migliorare la comunicazione durante le epidemie influenzali, rivela, così, che quasi 1 italiano su 5 ha cambiato idea sul vaccino antiinfluenzale, aggiungendosi a un 18% di popolazione che già prima non si vaccinava. È da notare che i “dubbiosi” sono soprattutto giovani, mentre i “fedeli” alla vaccinazione antiinfluenzale, circa il 40% degli intervistati, sono per metà anziani e pensionati.
Ben il 5%, infine, ha dichiarato nettamente di aver deciso di non vaccinarsi dopo il primo “incidente”, quello riguardante le dosi della Crucell, cui ha fatto seguito il blocco dei vaccini Novartis. Le percentuali degli scettici, quindi, potrebbero essere nel frattempo cresciute. Per il comitato scientifico di Tell Me buona parte della colpa di tutto ciò è da attribuire a una comunicazione troppo allarmistica da parte dei media e a un atteggiamento poco trasparente e rassicurante, al punto di sortire un effetto opposto, da parte delle autorità sanitarie.
Intanto, il ministro della Salute Renato Balduzzi ha lasciato intravedere la possibilità di far cadere il divieto su alcuni dei prodotti sotto controllo, come già accaduto in Svizzera per i vaccini prodotti in Italia.”Nei prossimi giorni sarà presa una decisione“, ha detto Balduzzi, aggiungendo che “come Paese di riferimento per questi vaccini abbiamo una responsabilità in più“. Per questo il ministero sta “attendendo che l’Istituto superiore di Sanità faccia le verifiche che doveva fare – ha detto Balduzzi – per prendere una posizione coerente con la tranquillità che sembra essere tornata per quel tipo di vaccino”.
Roberta Ragni