Potrebbe non essere lontanissimo il vaccino antinfluenzale universale.
È quanto affermano alcuni scienziati dell’Università di Oxford che hanno constatato l’efficacia di un potenziale vaccino contro tutte le varianti del famigerato virus che ogni anno, soprattutto nel periodo invernale, costringe a letto milioni di persone.
Messo a punto da un team guidato da Sarah Gilbert del Jenner Institute di Oxford, il nuovo farmaco sarebbe del tutto nuovo rispetto ai precedenti perché andrebbe a colpire le proteine all’interno del virus, comuni a tutti i ceppi. Attualmente invece ad essere “attaccate” sono quelle presenti sullo strato più esterno del virus, che è più incline al cambiamento. Da qui la necessità di trovare ogni anno una nuova soluzione.
Ma, grazie al vaccino universale, questo problema sarebbe eliminato. “Un tale tipo vaccino – secondo quanto si legge sul Guardian – potrebbe evitare le pandemie, segnerebbe la fine delle campagne di vaccinazione annuali e farebbe risparmiare tempo e denaro“.
Ancora una novità. Il vaccino è stato testato per la prima volta sull’uomo. La coordinatrice e il suo team hanno infatti vaccinato 11 volontari sani e poi li hanno “contagiati”, insieme ad altri 11 volontari non vaccinati, con il ceppo del Wisconsin del virus influenzale H3N2.
I risultati sono stati molto chiari: i volontari vaccinati hanno mostrato un maggior livello di attivazione dei linfociti T, quindi una più pronta risposta immunitaria. Tuttavia, sarà ancora necessario del tempo prima che il vaccino possa essere diffuso. Ci sara bisogno,infatti, di nuovi test e di approvazioni da parte delle autorità sanitarie.
Francesca Mancuso