Dall’analisi del dna è possibile vedere se siamo portati per il vizio del fumo e se corriamo il rischio di sviluppare un tumore.
Secondo alcuni studiosi dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, infatti, sarebbe il gene CHRNA5 il responsabile della maggiore predisposizione alle sigarette e del pericolo di contrarre un tumore ai polmoni.
“Con questa ricerca – dice Stefania Falvella, prima autrice – abbiamo scoperto che varianti presenti nel DNA degli individui a più elevato rischio sia di cancro polmonare che di abitudine al fumo causano una riduzione dei livelli del prodotto di questo gene”.
Già uno studio precedente aveva individuato una regione del cromosoma 15 con alcuni geni associati all’abitudine al fumo di sigaretta, al rischio di cancro polmonare e di malattie vascolari. Nonostante ciò, non si è mai trovato il singolo gene coinvolto, né è stato mai chiaro come alcune persone siano più portate di altre a fumare sigarette. “Adesso – dichiara Dragani, coordinatore della ricerca – con questa scoperta potrebbe bastare una goccia di sangue o un po’ di saliva per analizzare il DNA e individuare le persone con predisposizione genetica alla dipendenza da nicotina”.
Infine, secondo i ricercatori lo studio potrà condurre alla realizzazione di “nuovi farmaci diretti specificamente contro il gene CHRNA5, da destinare solo alle persone selezionate con test genetico”.
L’indagine è stata finanziata dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) e pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute.
Germana Carillo