Spesso, al mattino, vediamo bambini scendere dalle auto dei genitori, pronti per entrare a scuola, e notiamo che sulle loro spalle si trovano pesanti zaini, pieni di libri, quaderni, attrezzature per il disegno e attività varie.
Capita che questi borsoni finiscano per pesare anche nove/dieci chili, uno sforzo notevole per le schiene dei più piccoli e gracili, che potrebbero finire con lo sviluppare un atteggiamento scoliotico nella loro postura. Si tratta di una deviazione della colonna vertebrale laterale che comporta per quest’ultima la perdita della verticalità.
Non si tratta però di un problema strutturale, quindi non abbiamo alcuna deformazione per quanto riguarda i corpi vertebrali. Questa errata postura può essere corretta con esercizi e attività fisica, dopo aver provveduto a effettuare una visita con un medico ortopedico specializzato per essere sicuri di non avere a che fare con qualcosa di più serio.
Mentre il peso spesso eccessivo degli zaini può contribuire ad accentuare o a far emergere un atteggiamento scoliotico, occorre precisare che lo stesso non può essere ritenuto causa di scoliosi. Parliamo infatti di una patologia dovuta in molti casi a una malformazione di tipo congenito o ereditario e consiste in un’anomala deviazione della curva vertebrale: una deformità, insomma, di tipo strutturale e asintomatica.
La scoliosi può progredire e aggravarsi nel tempo (può rendersi necessario, nei casi più gravi, l’intervento chirurgico) a differenza dell’atteggiamento scoliotico assunto spesso dai bambini, dietro al quale si nascondono vizi nella postura (nello stare seduti così come nel camminare). Ad ogni modo è comunque possibile affermare che gli zaini pesanti più di dieci chili, pur non essendo connessi all’insorgere della scoliosi, certo non sono buoni amici della schiena dei piccoli.
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La prevenzione e i sintomi da monitorare
Per evitare ai propri figli complicazioni e problemi in futuro è bene sempre monitorare la situazione e controllare eventuali anomalie nella postura o nei movimenti.
La prevenzione in questo caso è davvero cruciale, specie quando i bimbi sono ancora in tenera età: il periodo più a rischio per sviluppare un atteggiamento scoliotico è quello tra la fine delle scuole elementari e l’inizio delle medie, quando è bene sottoporli a visite periodiche dagli specialisti.
Il medico, con la sua valutazione, potrà infatti togliere qualsiasi dubbio in merito alla presenza di un atteggiamento scoliotico oppure di una scoliosi reale.
È bene porre inoltre l’accento su un elemento, ovvero la sedentarietà: quest’ultima può giocare un ruolo importante nella scorretta postura che – ogni giorno – il bambino assume sia a casa che a scuola (magari tenendo il collo in avanti o una spalla sempre più alta rispetto all’altra).
Lo scheletro di un giovane si sta ancora formando e gli stimoli sbagliati possono andare a riversarsi direttamente sulla colonna vertebrale. Anche in questo caso la tecnologia potrà, di riflesso, venire in aiuto dal momento che sempre di più le scuole si stanno dotando di una strumentazione hi-tech che – fisiologicamente – potrà ridurre il peso da portare sulle spalle per studenti e alunni.
Quello dell’atteggiamento scoliotico è un problema che si stima possa affliggere circa cento soggetti su mille: il medico ortopedico saprà consigliare le migliori attività sportive e la ginnastica posturale per correggere questa disarmonia, evitando l’insorgere di problemi in un futuro prossimo.