dove diventare mamma

Dove diventare mamma? Ecco i posti migliori e quelli peggiori

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Per tutte quelle che sono già mamme, per quelle che aspettano l’uomo giusto e per quelle che stanno per diventarlo: ecco un’interessante indagine condotta da Save the Children sui migliori paesi al mondo nei quali essere madre.

Questa speciale classifica “Mothers’ Index” ha come indicatori lo stato di salute e il benessere di madri e bambini in 160 nazioni al mondo. Le statistiche sono state condotte su variabili diverse come la salute, l’educazione, lo status economico di madri e figli e la presenza di politiche di supporto.

Ed ecco la top-ten dei paesi migliori:

  1. Norvegia
  2. Australia
  3. Islanda
  4. Svezia
  5. Danimarca
  6. Nuova Zelanda
  7. Finlandia
  8. Olanda
  9. Belgio
  10. Germania

All’estremo opposto troviamo invece i paesi, dove donne e bambini sfidano quotidianamente la morte.

I tre posti “più difficili” per le mamme sono:

  1. Afghanistan,
  2. Niger,
  3. Chad.

Seguiti da:

  1. Guinea Bissau,
  2. Yemen,
  3. Repubblica Democratica del Congo,
  4. Mali,
  5. Sudan,
  6. Eritrea,
  7. Guinea Equatoriale.

L’Italia si colloca solo al diciassettesimo posto e gli Stati Uniti al ventottesimo.

Il nostro Paese si posiziona nella zona alta ma non altissima di questa graduatoria. Perché tutto va relativamente bene al momento della nascita, ma poi iniziano i problemi.

Secondo il Rapporto Le condizioni di povertà tra le madri in Italia: sono 4.2 milioni le donne povere nel nostro paese e 1.678.000 sono madri. Circa 1 milione di esse ha almeno un figlio minorenne: l’86,3% vive in coppia, il 7,5% è sola, il 6,2% in famiglie allargate.

Insomma, senza dare troppo i numeri, in Italia, la maternità può diventare causa di povertà per molte donne oltre a incidere anche sui livelli occupazionali femminili, che diminuiscono sensibilmente.

Commenta Francesco Aureli di Save The Children

“Il nostro paese presenta numeri in generale buoni, tanto che si posiziona al 17esimo posto dell’Indice delle Madri, e molto buoni rispetto ad alcuni singoli parametri, come per l’appunto il rischio di mortalità materna, il tasso di mortalità infantile (4 su 1000 nati vivi), o i tassi di iscrizione alla scuola secondaria (100%)” e prosegue “Se però spostiamo lo sguardo sulle condizioni sociali delle donne e dei bambini, scopriamo che un numero non insignificante di questi non vive per niente bene e che è in ripresa la povertà fra le madri, soprattutto con bambini”.

La maternità, questo dono meraviglioso che la natura ci offre, per milioni di donne si trasforma in una sfida quotidiana. Purtroppo nascere in un paese piuttosto che in un altro non è “ancora” la stessa cosa.

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