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Scoperto il gene che provoca la calvizie

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Individuato il ruolo del gene APCDD1 nella comparsa della calvizie. Grazie ad una ricerca svolta da alcuni esperti della Columbia University, insieme agli studiosi della Rockefeller University e dell’ateneo di Stanford, è stato scoperto il processo che porta ad ammalarsi di ipotricosi simplex ereditaria.

Tale malattia, che ha molti tratti in comune con la calvizie (conosciuta anche come alopecia androgenetica), è provocata dalla miniaturizzazione del follicolo pilifero. Ciò significa che si ha miniaturizzazione della radice dei capelli, che col passare del tempo lasciano il posto solo ad una leggera peluria. In più, tale processo, almeno fino alle scoperte di oggi, è completamente irreversibile.

Tuttavia la scoperta del ruolo del gene APCDD1, localizzato nel cromosoma 18, potrebbe aprire nuovi scenari e offrire qualche speranza in più sia a chi è affetto sia dalla comune calvizie sia a chi ha l’ipotricosi simplex ereditaria.

Lo studio americano, infatti, diretto da Angela M. Christiano, in cui rientra anche l’italiana Serena Belli, dell’Azienda Provinciale Sanitaria di Trento, ha scoperto l’autore del malfunzionamento dei follicoli capillari è proprio questo gene, che nelle persone affette da ipotricosi risulta essere modificato.

Gli studiosi che hanno partecipato alla ricerca spiegano: “L’identificazione di questo gene responsabile dell’ipotricosi simplex ereditaria ci ha dato l’opportunità di capire meglio i meccanismi alla base del processo di miniaturizzazione del follicolo, che si osservano nella calvizie maschile classica. È importante notare però che mentre queste due condizioni condividono lo stesso processo fisiologico, il gene che abbiamo scoperto per l’ipotricosi ereditaria non spiega da solo il complesso processo della calvizie maschile”.

Maschietti, gioite. La calvizie tra qualche anno potrebbe non essere più un vostro problema.

Francesca Mancuso

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Giornalista pubblicista specializzata in Editoria, Comunicazione Multimediale e Giornalismo. Nel 2011 ha vinto il Premio Caro Direttore e nel 2013 ha vinto il premio Giornalisti nell’Erba grazie all’intervista a Luca Parmitano.