La vita delle donne in ambiente lavorativo spesso non è facile: costrette a fronteggiare un capo prepotente, un collega maligno o semplicemente impegnate a difendere un precario equilibrio tra vita privata e lavorativa.
Il Primo Rapporto della Commissione Salute delle donne del Ministero del Welfare non lascia dubbi in proposito: sul lavoro le donne pagano il prezzo più alto, a dimostrarlo le 6.000 denunce presentate ogni anno all’Inail.
Lo stress da lavoro colpisce le donne due volte più degli uomini. Le grandi piaghe che flagellano la vita lavorativa delle donne sono: il mobbing, la precarietà, le pressioni del capufficio, in qualche caso persino la minaccia di violenza fisica (6% dei casi: dati Ispesl) e di molestie e bullismo (5%). Questi ed altri dati sono stati discussi durante il Convegno “Approccio multidisciplinare allo stress occupazionale”, organizzato dall’Istituto di Psichiatria e Psicologia dell’Università Cattolica di Roma in collaborazione con l’Ispsel, l’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro.
Quello che traspare dall’opinione degli esperti e dai loro dati è che il “gentil sesso” è costretto ad ingaggiare molte dure lotte ma a quanto pare la più difficile è con se stesse e con questa misteriosa malattia moderna: lo stress.
A soffrirne tutte le categorie anche se le più colpite sembrerebbero le insegnanti e le infermiere. Sergio Lavicoli, direttore del dipartimento di Medicina del lavoro Ispesl, afferma “Il rischio di incorrere in minacce di violenza e mobbing è più alto nell’istruzione, nel settore sanitario, nella pubblica amministrazione e nella difesa, oltre che nei trasporti, nella comunicazione e nel settore alberghiero-ristorazione. Per gli insegnanti il problema maggiore non è nel rapporto con gli alunni, ma in quello con le famiglie e la dirigenza scolastica. L’altra categoria più esposta allo stress patologico è quella degli infermieri e più in generale di tutti i professionisti dell’ aiuto che in alcuni casi arrivano a subire anche violenze fisiche dai propri pazienti”.
Le parole del Direttore spiegano la nascita nel 2007 del Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro nato su iniziativa dell’Ispesl e attivo in tutta Italia grazie alla collaborazione di prestigiosi professionisti.
Insomma, mie care, tra le innumerevoli sfide che noi donne siamo costrette a fronteggiare, ci mancava solo lo stress a lavoro…
Manuela Marino