Che cani e animali in genere fossero i nostri migliori amici è cosa nota. La novità è che i fedeli compagni di vita soffrono per le nostre infedeltà coniugali.
Sì, perché un recente studio dell’Eurispes evidenzia come, in caso di separazione tra coniugi o conviventi che hanno in casa un animale domestico, questo cucciolo diventa vittima delle contese e delle rivendicazioni dei due padroni.
E le cifre sono di un certo rilievo: secondo l’Eurispes, in Italia vi sono 45 milioni di animali domestici. Di questi, circa 3 milioni diventano oggetto del contendere tra i due ex coniugi. Numeri che emergono dai dati raccolti negli ultimi tre anni dal Tribunale degli animali e dallo Sportello Animali dell’Aidaa, l’Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente.
Quando in casa regna il disaccordo, sono i piccoli compagni della vita familiare, i cuccioli che aspettavano con ansia il rientro dei due padroni per accoccolarsi ai loro piedi e ricevere qualche carezza, a fare le spese della fine dell’amore tra gli uomini e a dover subire le loro decisioni.
Tre milioni di animali domestici coinvolti in liti coniugali e cause in tribunale, per le quali però non tutti soffrono allo stesso modo. Nel numero rientrano infatti, 500.000 cani, 450.000 gatti, che subiscono le conseguenze pesanti della separazione dei loro padroni. Vi sono, però anche un milione di pesci, per i quali il trauma è chiaramente relativo… Coinvolti nelle crisi di coppia sono anche circa 500.000 roditori, conigli d’appartamento, furetti, 100.000 tartarughe di acqua e terra e circa 550.000 pappagalli ed altri volatili.
Ogni anno sono circa duemila i cani ed altrettanti i gatti costretti a passare dalle mura domestiche a quelle del canile o del gattile, perché la coppia ormai divisa non può più prendersi cura di loro. Fortunatamente, in circa la metà delle cause di separazione gli ex coniugi si accordano per lasciare l’animale a quello dei due più disponibile ad accudirlo e molti optano per la possibilità dell’affido congiunto, proprio come casi si sceglie di fare con i figli!
E anche i problemi che poi sorgono sono analoghi a quelli presenti nel caso di figli di coppie separate. L’Aidaa ha evidenziato che nel 2008, 4.030 coppie separate hanno trovato un accordo per il mantenimento congiunto degli animali e per regolamentare i tempi di visita del coniuge che non ha il possesso diretto dell’animale.
Una tendenza in aumento, dunque, alla quale Aidaa ha deciso di fornire un sostegno pratico, inaugurando un corso online gratuito allo scopo di insegnare alle coppie separate come organizzare la gestione congiunta degli animali domestici.
Un tentativo di alleviare il trauma di tanti cuccioli, per i quali è difficile accettare una nuova realtà, nella quale anche le carezze saranno loro offerte… separatamente.
Francesca Di Giorgio