Ma come avrà fatto il mammut a sopravvivere alle temperature glaciali del periodo in cui visse? Semplice, aveva una sorta di antigelo naturale nel sangue.
Lo ha rivelato uno studio condotto da alcuni scienziati dell’Australian Centre for Ancient DNA dell’Università di Adelaide. Analizzando i resti del Dna di un esemplare di mammut di ben 43000 anni fa, i ricercatori sono riusciti a ricreare la principale proteina del sangue, l’emoglobina, rivelando il loro segreto su come sopravvivere a bassissime temperature.
Nel corso dei secoli, gli enormi animali avevano dunque adattato la loro emoglobina alle particolari condizioni climatiche. Così, il sangue (dotato di questo particolare “antigelo”) poteva trasportare ossigeno alle cellule anche sottozero, con un minore dispendio minore di energia.
La scoperta potrebbe avere dei risvolti anche sull’uomo, partendo ad esempio dalle indagini sul DNA dell’uomo di Neanderthal. Ricreandone l’emoglobina con lo stesso metodo utilizzato per il mammut, potremmo saperne di più su patologie e cure.
Come si dice, il passato insegna…
Francesca Mancuso