Il tatuaggio è inciso sulla pelle, per ricordare in eterno o più semplicemente per gridare al mondo anticonformismo e rabbia. Può sembrare un’innocua macchia ma in realtà da oggi può nascondere una nuova subdola insidia.
Il procuratore vicario Raffaele Guariniello ha appena aperto un’inchiesta sui rischi alla salute prodotti dai tatuaggi e il primo risultato è inquietante: è stato, infatti, scoperto l’utilizzo di un inchiostro cancerogeno in un centro tattoo di Torino. Si tratta di un prodotto, realizzato a San Ferdinando di Puglia, dalla Yakuza Ink, e che contiene le ammine aromatiche. Cancerogeni che secondo una risoluzione del Consiglio d’Europa del 2008 non dovrebbero essere presenti nemmeno in tracce. Sostanze per ora rinvenute solo nel rosso, nel giallo e nell’arancione, ma l’indagine non è che all’inizio.
Quest’inchiesta presenta risvolti internazionali, in quanto si procederà a sequestri in tutta l’Ue. Si tratta di violazione dell’articolo 112 del Codice dei consumatori. Pena prevista: fino a un anno di carcere. E vi sono già dei nomi iscritti nel registro degli indagati. I responsabili dell’azienda incriminata si difendono affermando che tutto quanto esce dai loro magazzini è certificato, ed hanno aggiunto che i lotti sotto accusa erano scaduti. Ma l’indagine della magistratura torinese proseguirà sicuramente in tutta la penisola.
Fare un tatuaggio può sicuramente comportare dei rischi e gli amici di GreenMe hanno dedicato a questo tema un ampio spazio. Evangelista Sagnelli, presidente della Società italiana malattie infettive e tropicali (Simit) afferma «Tutto quello che supera la barriera della cute deve essere sterilizzato e la cute stessa, prima di queste operazioni, deve essere preparata adeguatamente, eliminando ogni microrganismo che potrebbe entrare in circolo e creare danni, anche seri. Non bisogna però criminalizzare il tatuaggio che fatto in modo serio e accurato, rispettando le regole d’igiene, non comporta veri rischi».
Di certo ci sono molti fattori da valutare quando si decide di incidere per il resto della propria vita qualcosa sulla pelle ed il primo passo da compiere è quello di smetterla di vedere il tatuaggio come un’innocua macchia.
Manuela Marino